Di seguito l’articolo a firma di Marco Zabotti, pubblicato su Mondo S, Giornalino del Seminario Vescovile di Vittorio Veneto n. 71 / APRILE 2021
Voglio farmi santo”: per questo si impegnava sin da giovane il beato Giuseppe Toniolo (1845 – 1918), il grande sociologo ed economista cattolico autentico leader del movimento cattolico tra fi ne ‘800 e inizi ‘900. Nato a Treviso, formatosi a Venezia, laureato in giurisprudenza a Padova, docente di economia politica per quarant’anni all’Università statale di Pisa, egli è profondamente legato alla nostra diocesi, e in particolare a Pieve di Soligo, cittadina natale della moglie Maria Schiratti, luogo degli affetti, delle vacanze estive e delle pratiche religiose, ma anche dell’innovazione dei fenomeni economici e sociali.
A Pieve di Soligo egli volle essere sepolto, “così gli umili verranno a deporre
un requiem sulla mia tomba”, ebbe a scrivere, dimostrando come fosse radicato il suo sentimento di stima e di benevolenza verso l’intera comunità: proprio nel Duomo pievigino riposano le spoglie mortali
dell’insigne professore trevigiano, a partire dal 30 settembre 1940.
Sempre a Pieve di Soligo è avvenuto il miracolo della guarigione del giovane Francesco Bortolini, riconosciuto da Benedetto XVI nel gennaio 2011, con la beatifi cazione di Giuseppe Toniolo a Roma il 29 aprile 2012 che ha segnato il felice esito della causa avviata nel 1933 dalla Fuci, e proseguita con il decreto di eroicità delle virtù emanato da Papa Paolo VI il 14 giugno 1971.
Sposo esemplare, padre affettuoso di sette fi gli (tre morti in tenera età), sapiente educatore dei giovani dalla cattedra universitaria, il beato Toniolo rappresenta un modello autentico di santità laicale, un “pensiero – azione” di libertà solidale e visione di futuro. La memoria liturgica ricorre il 4 settembre, giorno del suo matrimonio, proprio a testimoniare come la
famiglia sia stato per lui il luogo primo di santifi cazione.
Animato da una intensa vita spirituale e sacramentale, mise al centro del suo insegnamento dottrinale il primato dell’etica in economia, la cooperazione, l’elevazione degli umili e delle classi più deboli valorizzando i corpi intermedi e l’idea di una democrazia sociale cristianamente
ispirata, orientata al bene comune. Studi e riviste internazionali, l’Unione Popolare, le Settimane Sociali, l’Università Cattolica, la proposta di un Istituto internazionale per la pace nacquero da lui, profeta della “Rerum Novarum”, il grande maestro dell’impegno dei cattolici italiani al
servizio della Chiesa e del Paese.
Marco Zabotti (direttore scientifico)