“Questi beni, queste opere, sono come un album di famiglia”. Lo ha affermato Cristina Falsarella, direttrice dell’Ufficio dell’Arte Sacra della Diocesi di Vittorio Veneto, in chiusura della conferenza di questa mattina a San Pietro di Feletto: è stata lei a raccontare, assieme al presidente di Banca Prealpi SanBiagio Carlo Antiga e al direttore scientifico e vicepresidente dell’Istituto Diocesano Beato Toniolo Marco Zabotti, il nuovo progetto “Luoghi del Sacro in Terra Unesco”.
Si tratta di una collezione di circa 50 documentari in pillole da tre minuti, che descrivono la storia dei più avvincenti punti d’interesse religiosi all’interno dell’area Unesco, almeno uno per ognuno dei 29 Comuni. Alla conferenza a Ca’ del Poggio, oltre alla stampa, hanno partecipato esponenti della direzione dell’istituto di credito e dell’Istituto Beato Toniolo.
Questi video hanno assunto la forma di un contenuto divulgativo, adatto per il web: una narrazione fluida, costruita sì da esperti d’arte sacra ma con un linguaggio che evita i tecnicismi e sottolinea invece la parte più interessante e coinvolgente di questi luoghi. I contenuti testuali sono stati curati da esperti selezionati, che fanno di queste opere la loro più grande passione.
“Una forma di degustazione” l’ha chiamata Falsarella, che servirà ai visitatori così come a coloro i quali abitano il territorio. Evitando gli sguardi più comuni su queste opere, da Segusino a Vittorio Veneto, da Cison di Valmarino a Mareno di Piave, nelle immagini verranno sottolineate non soltanto le luci ma anche le ombre di questi edifici che, citando Giuseppe Schiratti, “non saranno mai deserti, nei secoli”.
Con l’obiettivo di unire questi siti, chiese e chiesette minori, oratori e percorsi della fede, alcuni già conosciuti, altri rupestri e “nascosti” nella varietà del paesaggio Patrimonio dell’Umanità, queste produzioni video sono state totalmente finanziate da Banca Prealpi SanBiagio, l’istituto di credito cooperativo del territorio: “Abbiamo nel nostro ecosistema la previsione fondamentale del sostegno alla cultura, non soltanto erogando denaro ma entrando in compartecipazione con la comunità – afferma il presidente Antiga – Noi abbiamo in questi anni affrontato tante operazioni di sostegno per la ristrutturazione o la valorizzazione di alcune opere del Sacro, che abbiamo raccolto in tre volumi cartacei. Abbiamo la volontà di continuare a essere un ecosistema di servizi a favore del cittadino, a favore di noi”.
“Ci sono pietre che urlano laddove non arrivano più gli uomini” riprende Marco Zabotti, citando Padre Turoldo, per sottolineare l’importanza di questa iniziativa. Il direttore scientifico dell’Istituto Toniolo ha seguito personalmente le riprese chiesa per chiesa, comune dopo comune, assieme alla troupe: “Quest’esperienza vuole essere una ricerca nuova, una conoscenza approfondita della nostra identità e una consegna, da riportare a chi verrà dopo di noi. “Luoghi del Sacro” è mettersi nella condizione di uno sguardo, guardare con occhi nuovi per una nuova sintesi un mondo che è intriso di spiritualità, ricco di esempi, di valori, di amore per la bellezza”.
“Non dire Unesco semplicemente – continua Zabotti – ma farlo”.