La cultura cattolica,
la visione europea e la pace
Appassionato studioso, docente stimato e benvoluto dai suoi allievi universitari, cristiano integerrimo e coraggioso in un tempo di fiere opposizioni alla Chiesa e al suo messaggio evangelico, Giuseppe Toniolo si propone a noi come esempio di profondo conoscitore delle verità della dottrina cristiana ed instancabile animatore di iniziative in campo culturale e sociale.
Diede vita a riviste, scuole e convegni di respiro nazionale ed internazionale, pensò e favorì la nascita dell’Università Cattolica, parlò per primo di una “democrazia cristiana” orientata al bene comune secondo i principi della cooperazione ordinata e positiva tra i vari soggetti sociali.
Nel tempo delle “res novae”, in questa stagione “magnifica e drammatica”, gravida di rischi ma anche di tante opportunità, dobbiamo recuperare il senso di un’iniziativa culturale cristianamente ispirata capace di parlare agli uomini e alle donne delle nostre comunità nella concretezza della loro vita, di rispondere alle domande diffuse di senso e di verità, di generare speranza di futuro e di bene per tutti.
“Il suo messaggio è di grande attualità, specialmente in questo tempo – ha affermato Papa Benedetto XVI alla preghiera dell’Angelus nel giorno solenne della beatificazione – : il Beato Toniolo indica la via del primato della persona umana e della solidarietà”.
Nel suo tempo l’illustre docente fu leader del movimento cattolico in Europa, capace di suscitare relazioni, impegni e azioni di sinergia e collaborazione in campo culturale e sociale a forte valenza continentale, perfettamente in linea con una dinamica di Chiesa universale orientata alla evangelizzazione e santificazione dell’intera umanità.
Per l’affermazione della cooperazione e della pace a livello planetario, un bene inestimabile, Giuseppe Toniolo aveva propugnato il suo progetto di un Istituto cattolico di diritto internazionale, idea oggi ripresa e attuata dall’Azione Cattolica Italiana con la creazione nell’anno 2000 dell’Istituto di studi superiori intitolato proprio all’insigne docente trevigiano.